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BACH & ITALY - vol. 3

In questa pagina potrete trovare informazioni e materiale multimediale sul secondo volume del progetto pluriennale "Bach & Italy" di Chiara Bertoglio e Da Vinci Classics.

Potrete vedere i trailer del vol. 3, ascoltare una traccia gratuitamente, leggere e scaricare il booklet in italiano, e scoprire curiosità ed anticipazioni sul progetto!

Presentazione

Il progetto pluriennale "Bach & Italy" di Chiara Bertoglio e Da Vinci Classics esplora la relazione bidirezionale fra Johann Sebastian Bach e la musica italiana: come, cioè, la musica italiana fu costantemente fonte di ispirazione ed oggetto di studio per Johann Sebastian Bach, e come Bach venne recepito, amato, compreso ed interpretato dai musicisti italiani nei secoli successivi. 

Il progetto prevede una serie di CD, di cui il primo volume, "Bach & Italy, Vol. 1" è stato pubblicato nel 2018, mentre "Bach & Italy, Vol. 2" è uscito nel 2019 e "Bach & Italy, Vol. 3" nel 2020.

Bach & Italy - vol. 3

Programma musicale

Renato Trebbi (1907-???) – Tre Corali per pianoforte (1954)
1.    Puer natus in Bethlehem, after Bach BWV 603 (OB 5)
2.    Heut triumphieret Gottes Sohn, after Bach BWV 630 (OB 32)
3.    Alle Menschen müßen sterben, after Bach BWV 643 (OB 44)
Giancarlo Facchinetti (1936-2017) – Tema con variazioni su un corale di Bach FZ 308 (2015)
Felice Boghen (1869-1945) – Corale per pianoforte sopra un tema di J. S. Bach (1911)
Camillo Togni (1992-1993) – Partita Corale n. 1, op. 29 (1948)
1.    Herr Christ, der ein’ge Gottes Sohn, after Bach BWV 601 (OB 3)
2.    Meine Seele erhebt den Herren, after Bach BWV 648 (Schübler 4)
3.    Vater unser in Himmelreich, after Bach BWV 683 (Clavier-Übung III)
4.    In dulci jubilo, after Bach BWV 608 (OB 10)
5.    Liebster Jesu, wir sind hier, after Bach BWV 706 (Kirnberger)
Camillo Togni – Seconda Partita Corale (1976), per Arturo Benedetti Michelangeli
1.    Das alte Jahr vergangen ist, after Bach BWV 614 (OB 16)
2.    Alle Menschen müßen sterben, after Bach BWV 643 (OB 44)
3.    Christ lag in Todesbanden, after Bach BWV 625 (OB 27)
4.    Fughetta super Gelobet seist du Jesu Christ, after Bach BWV 697 (Kirnberger)
5.    Der Tag, der ist so freudenreich, after Bach BWV 605 (OB 7)
Sergio Fiorentino (1927-1998) – Jesus bleibet meine Freude (Jesus, meine Zuversicht), after Bach BWV 147 (1996)
G. Battista Manzotti (fl. 1860s) – Seufzer, Tränen, Kümmer, Not (“Tears and Sorrow”), after Bach BWV 21 (1885)
Arrigo Boito (1842-1918) – Trascrizione per canto d’una Partita di G. S. Bach, after BWV 766 (1882)
Roman Vlad (1919-2013) – Cinque corali […] di Giovanni Sebastiano Bach […] (1984)
1.    Wenn wir in höchsten Nöten sein, after Bach BWV 431 
2.    Wenn wir in höchsten Nöten sein, after Bach BWV 432 
3.    Wenn wir in höchsten Nöten sein, after Bach BWV 641 (OB 42)
4.    Vor deinem Thron tret ich hiermit, after Bach BWV 668 (Great Eighteen Chorale Preludes 18)
5.    Vor deinem Thron tret ich hiermit, after Bach BWV 668 “Per concludere l’Arte della Fuga”

 

Trailer e presentazione

 

Scopri il terzo CD di "Bach & Italy" in un minuto:

Presentazione
Vol. 3 - Programma
Vol. 3 - Trailer

Esplora il contenuto del CD con Chiara Bertoglio:

Ascolta una traccia:

Vol. 3 - Traccia omaggio

Leggi il booklet in italiano:

Per scaricarlo in formato .pdf clicca qui:

Il terzo volume della serie “Bach&Italy” pubblicata da Da Vinci Classics è incentrato sulle trascrizioni italiane di Corali e Preludi Corali per organo di Bach. Propriamente, un corale è un canto religioso (composto da testo e musica), che costituisce il repertorio musicale della Chiesa luterana. Tuttavia, queste melodie hanno origini variegate: alcune furono create da Lutero e dai suoi primi collaboratori, altre sono adattamenti di canti gregoriani precedenti la Riforma (e quindi propri della liturgia cattolica), di canti devozionali medievali (come le carole natalizie) e canti profani; in seguito, molti altri Corali giunsero alla Chiesa luterana da melodie originali del salterio ginevrino (calvinista). Queste melodie ricevettero elaborazioni musicali in tutto l’arco della storia della Chiesa luterana: fra queste, si annoverano semplici armonizzazioni a quattro voci, preludi per organo, fino a giungere a intere Cantate (come le Cantate Corali di Bach). In particolare, Bach eccelleva per la sua maestria nel presentare la melodia di corale all’assemblea tramite un preludio strumentale, in veste di improvvisatore e di compositore; il monumentale corpus delle sue composizioni ne comprende molti basati sui Corali e destinati all’esecuzione sull’organo. 
Seguendo le orme di Franz Liszt e di Carl Tausig, molti pianisti e compositori tentarono di imitare l’organo sul loro strumento: benché tanto l’organo quanto il pianoforte facciano uso di tastiere simili, l’organo possiede una varietà timbrica che il pianoforte non può ambire a raggiungere, mentre il pianoforte è dotato di sfumature più sottili che il tocco del pianista può modificare in modo più sensibile. Fu il pianista italiano Ferruccio Busoni, tuttavia, il primo a teorizzare sistematicamente le modalità con cui un brano organistico doveva essere trasferito sulla tastiera del pianoforte; la sua teoria fu meravigliosamente illustrata dalla pratica nelle sue memorabili trascrizioni dall’organo, fra cui la giustamente celebre Toccata e Fuga. I suoi Dieci Preludi Corali esemplificano le possibilità tecniche e timbriche di un pianoforte che desidera rivaleggiare con l’organo; accanto ai Sei Preludi Corali trascritti da Luigi Perrachio, essi sono pubblicati in “Bach&Italy2”, il volume precedente di questa serie.
Il volume III comprende a sua volta alcune gemme nascoste. Ancor prima che Busoni si cimentasse con i Corali bachiani, il drammaturgo, librettista e compositore Arrigo Boito aveva realizzato una trascrizione per voce e pianoforte di due Partite per Organo di Bach; la romanza che ne risulta (su testo dello stesso Boito) venne dapprima pubblicata in un album in memoria di Rosa De Toth, moglie di un patriota risorgimentale, e successivamente in uno dedicato a Vincenzo Bellini. I versi di Boito, piuttosto lugubri, sono tuttavia smorzati dalla dolcezza dell’abbinamento fra voce e pianoforte.
Nel 1911, Felice Boghen (un caro amico e fedele discepolo di Busoni) pubblicò un Corale per pianoforte sopra un tema di Bach. A dire il vero, il tema principale del brano non è di Bach, in quanto proviene dal Salterio di Ginevra ed è una creazione di Loys Bourgeois (1555), uno dei collaboratori di Calvino. Nonostante l’erronea attribuzione, tuttavia, il profilo di Bach è si staglia chiaramente sul questo brano pianistico ingiustamente dimenticato: il risultato, d’effetto e assai piacevole, è simile a quello di un’immaginaria trascrizione busoniana di una Fantasia Corale di Bach. 
Le due serie di cinque Preludi Corali ciascuna composte da Camillo Togni sono fra i capolavori dell’arte della trascrizione. Togni, un compositore seriale, aveva avuto un’illuminazione musicale in occasione del concerto di un Arturo Benedetti Michelangeli ancora adolescente, ma già impegnato a promuovere le composizioni pianistiche di Arnold Schönberg. A partire da quel momento, e per tutta la vita, Togni studiò costantemente sia la musica di Bach sia quella della Seconda Scuola di Vienna; molte sue composizioni sono esplicitamente ispirate a Bach, e il motto B-A-C-H compare anche nel suo ultimo brano, una toccante ninna-nanna.
Le due Partite risalgono rispettivamente al 1948-9 e al 1976, a testimonianza di un interesse lungo una vita. Le trascrizioni di Togni sono molto libere, ed entrano in un dialogo fecondo con l’originale bachiano. La raccomandazione busoniana di imitare la registrazione organistica sul pianoforte è interpretata da Togni in modo molto personale, traendo dall’esperienza seriale l’idea della Klangfarbenmelodie, una melodia di suoni/colori. Così, le melodie di Bach (sia quelle dei Corali, sia quelle che le adornano contrappuntisticamente) vengono spesso proposte in diverse tessiture della tastiera; Togni audacemente accosta note consecutive di una stessa melodia proponendole su varie ottave, creando perciò le illusioni acustiche di una continuità solo apparente, tinta da timbri e sfumature multicolori. 
Fra i dieci Corali trascritti da Togni ve ne sono alcuni di particolare fascino, fra cui il secondo della Prima Partita op. 29. Questo brano (che era anche fra i preferiti di Togni, che ne realizzò un’orchestrazione nel 1980) viene trasformato in un mondo sonoro incantato. Altrettanto interessante è confrontare la versione di Togni di Alle Menschen müßen sterben (che, nonostante il titolo, è un Preludio Corale molto sereno nell’interpretazione di Bach) con quella che ne realizzò Renato Trebbi, e che è a sua volta registrata in questo CD. Trebbi, artista poliedrico e organizzatore culturale, fondò numerose istituzioni culturali e centri musicali; la sua serie di tre Corali rivela un’influenza busoniana più diretta di quella osservata nelle Partite di Togni, e sembra incarnare tre dei principali dogmi del cristianesimo, ossia l’incarnazione di Cristo (Puer natus in Bethlehem), la sua Passione e Risurrezione (Heut triumphiret Gottes Sohn) e la vita eterna di coloro che confidano in lui (Alle Menschen müßen sterben, che conclude il ciclo su una nota di trionfale esultanza). 
Un’altra figura di spicco nella scena musicale italiana fu quella di Roman Vlad, celebre compositore, teorico, organizzatore e musicologo. Anch’egli era un esperto della musica di Bach, a proposito della quale scrisse copiosamente (fra cui anche un magistrale articolo sulle trascrizioni busoniane dei Preludi Corali) e con la quale intrattenne un continuo dialogo creativo. Nel 1984, alla vigilia del tricentenario bachiano (1985), Vlad compose una serie di Cinque Corali da Bach. In realtà, bisognerebbe parlare piuttosto di cinque versioni dello stesso corale, poiché la melodia (che aveva due titoli diversi all’epoca di Bach) è sempre la medesima. I primi due Corali sono semplici armonizzazioni, e sia l’originale bachiano sia la versione di Vlad sono estremamente lineari e sobri. Il terzo brano è un Preludio Corale, la cui melodia è riccamente ornata ispirandosi alla versione assai espressiva che ne dà Bach. Gli ultimi due Corali si basano sullo stesso modello; tuttavia, mentre il quarto è una trascrizione quasi letterale dell’originale di Bach, il quinto non solo la trasporta un tono sotto, ma anche la integra con il celebre tema dell’Arte della Fuga, suggerendo la possibilità di utilizzare questo movimento come conclusione del capolavoro incompiuto di Bach.
Contrariamente al rispetto letterale per gli originali bachiani dimostrato da Vlad, Giancarlo Facchinetti (già allievo di Togni) raccolse la sfida posta dalla musica di Bach in modo più spregiudicato, assumendo una delle più famose armonizzazioni di corale realizzate da Bach (il Corale che percorre l’intera Passione secondo Matteo) ed utilizzandola per una serie di variazioni molto diverse fra loro, in un polistilismo che abbraccia lo stile tonale, quello atonale e delle reminiscenze seriali. L’ironia che si trova piuttosto sorprendentemente nella prima Variazione lascia spazio gradualmente a una dimensione spirituale sempre più assorta.
Gli altri due brani qui registrati collegano il mondo dei Corali di Bach con quello delle Cantate. Sergio Fiorentino, uno dei più grandi pianisti italiani del Novecento, scrisse due bellissime trascrizioni del celebre corale Jesus bleibet meine Freude, che egli indica con il titolo alternativo di Jesus, meine Zuversicht; la versione qui registrata è la più tarda (1996). Fiorentino utilizza suggestive sonorità pianistiche per rendere la squisita e commovente eleganza dell’originale di Bach (che era stato già trascritto, fra gli altri, da Myra Hess). Per quanto ne sappiamo, Bach stesso non compose versioni organistiche di questa meravigliosa elaborazione di Corale (che si trova in due movimenti della Cantata BWV 147, Herz und Mund und Tat und Leben); di conseguenza, il modello su cui si basò Fiorentino è un brano per orchestra e voci. Lo stesso accade nel caso del brano più antico fra quelli registrati qui, una trascrizione del 1885 realizzata a partire da un’Aria della Cantata BWV 21 (Ich hatte viel Bekümmernis) da un certo Giacomo (Giovanni?) Battista Manzotti, molto probabilmente un emigrato italiano negli Stati Uniti (è elencato fra i “Piano Composers of America” in un numero di 1887 di The Etude). La partitura stampata originale reca un sottotitolo curioso e intrigante: “Questa è una rigorosa trasposizione della partitura orchestrale senza alcun cambiamento. Bach nella sua perfezione”. Se i lettori odierni possono sorridere davanti a quest’affermazione, nella sua ingenuità essa rivela un’importante verità: ciascuno a suo modo, tutti i musicisti italiani qui rappresentati provavano un amore profondo e reverente per la “perfezione di Bach” e ambivano, tramite le loro trascrizioni e arrangiamenti, a rivelare nuove sfaccettature della sua musica incantevole e della sua intensa e coinvolgente spiritualità. Secondo me, ci sono riusciti.
Desidero esprimere la mia sincera gratitudine agli amici Aldo Bergamini, Alessandro Cardinale, Valentina Chirico, Edmondo Filippini e Gabriele Zanetti, grazie alla cui collaborazione generosa e amichevole questo progetto ha potuto essere realizzato; desidero anche dedicare questo CD alla mia amatissima Mamma, per la quale l’ho registrato.

 

Curiosità

  • Da dove viene l'immagine di copertina?
    Continuano i riferimenti alle cupole, fil rouge della serie. In questo caso si tratta della cupola della Chiesa di San Lorenzo a Torino, detta "chiesa degli artisti" per il forte legame con la comunità artistica della città. Originariamente, avremmo voluto inserire una foto della cupola del Duomo di Brescia, in omaggio alla provenienza bresciana di Togni e Facchinetti, ma l'insorgere della situazione COVID ci ha impedito di realizzare questo progetto, per cui ci siamo rivolti ad una bellissima cupola... più vicino a casa! La foto è di Chiara Bertoglio, appassionata di fotografia.

  • Bach & Italy 3... e i prossimi?
    Sempre mantenendo un po' di giusta suspense, possiamo dire che il prossimo volume, già registrato, sarà monografico e dedicato a un solo compositore italiano, di cui presenteremo delle magnifiche trascrizioni bachiane in prima registrazione mondiale.

  • In questo programma non c'è solo musica pianistica. Perché?
    Abbiamo inserito una piccola chicca, mai registrata prima e bellissima. È una trascrizione per canto e pianoforte di un brano organistico di Bach realizzata da Arrigo Boito. In questa registrazione, abbiamo avuto il piacere di poter vantare la collaborazione di un soprano emergente di prim'ordine: si tratta della bravissima cantante Maria Valentina Chirico che ha dato un'interpretazione intensa e commovente di questo brano assai complesso e molto toccante. Di questo brano abbiamo realizzato anche un'edizione critica pubblicata da Da Vinci Classics .

  • Questo album e la pubblicazione di Boito vantano un prestigioso patrocinio... quale?
    Sia il CD sia lo spartito di Bach/Boito, pubblicati entrambi da Da Vinci Classics, hanno ottenuto il patrocinio dell'Associazione JSBach.it, dedita allo studio e alla promozione della musica di Bach. In realtà, lo spartito fa addirittura parte di una serie realizzata dall'Associazione JSBach.it in collaborazione con Da Vinci Classics: un progetto nuovo ma davvero entusiasmante!

Vol. 3 - Booklet
Vol. 3 - Curiosità

Due trasmissioni di Radio RSI2 (Radio Svizzera Italiana) dedicate al progetto "Bach&Italy"

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